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 Cosa sono

Che cosa sono
Il termine scientifico originale, " STRIAE DISTENSAE " fu utilizzato da Roderer, che per primo le descrisse nel 1773, ma fu solo nel 1867 che Koestner le spiegò dal punto di vista istologico mettendo in evidenza l'atrofia della sostanza fondamentale e della componente fibrosa, e coniando il nome di " STRIAE ATROPHICAE ". Si presentano come bande lineari, parallele tra loro, separate da tratti di cute sana, a bordi netti e superficie rilevata o avvallata con colore che passa dal rosso/violaceo, al bianco, al lucente perlato; sono lunghe parecchi centimetri e larghe da 3 a 10 mm devono considerarsi il più delle volte un semplice difetto estetico piuttosto che una malattia vera e propria, ad eccezione delle smagliature associate a patologia o in corso di terapie protratte con ormoni corticosteroidei a dosi immunosoppressive. Da un punto di vista istologico la stria atrofica corrisponde ad un assottigliamento dell'epidermide con atrofia dei fasci di collagene del derma, associata a riduzione delle fibre elastiche che ai bordi della smagliatura sono retratte e assottigliate; questa zona di atrofia non è vascolarizzata. L'esordio è in genere asintomatico, ma può essere accompagnato da una leggera sensazione di prurito o, più raramente, da bruciore e dolore. Il colore dipende dalla loro fase evolutiva: all'inizio quando prevale la componente infiammatoria, pseudoipertrofica, varia dal rosa al rosso violetto o al rosso bluastro, mentre successivamente, nella fase cicatriziale, sono più sottili, pieghettate, depresse al tatto e divengono biancastre, madreperlacee.

Patogenesi delle smagliature
La formazione delle smagliature si determina in tre diversi momenti:
1. Fase preclinica: blocco della funzione dei fibroblasti e modificazione chimico fisica della sostanza fondamentale ( meno mucopolisaccaridi e diminuita attività degli enzimi gli colitici ) con conseguente alterazione delle fibre elastiche e collagene.
2. Fase rigenerativa: ripresa dell'attività enzimatica con riattivazione dei fibroblasti, aumento dei mastociti, ripristino della produzione dei mucopolisaccaridi. Corrisponde clinicamente alla striae rubrae.
3. Fase di guarigione: l'attività enzimatica dei fibroblasti si normalizza, le fibre di collagene prima, e poi quelle elastiche, si rigenerano ripristinando il tessuto connettivo danneggiato con un aspetto osservabile al microscopio simile a quello del tessuto cicatriziale ( striae albae ).

 Sito a cura del Dr. Tarcisio SETTIMI. Aggiornato a ottobre 2005

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